Non accettare incarichi in organismi direttivi o Associazioni di categoria, a livello locale o nazionale, nonché nell’ambito della Cassa di Previdenza; dichiarare eventuali conflitti di interesse che si dovessero configurare in relazione al ruolo di Consigliere dell’Ordine al fine di giungere alla rimozione degli stessi.
I Consiglieri dell’Ordine devono essere mossi da spirito di servizio, non da interesse personale. In altre parole, essi devono svolgere la propria attività nell’ambito del Consiglio al servizio dell’Ordine e non per servirsi dell’Ordine.
Questo è un principio tanto basilare da essere scontato ma i Candidati ritengono opportuno farne un impegno personale e quindi non solo ribadirlo ma anche declinarlo in poche ma chiare regole comportamentali volte a perseguire concretamente il principio generale.
La prima regola riguarda gli incarichi di natura politica e sindacale nell’ambito della Categoria. I Candidati si impegnano a non accettare simili incarichi affinché da un lato abbiano tutto il tempo necessario da dedicare al Consiglio dell’Ordine e dall’altro lato consentano ad altri colleghi di partecipare attivamente alla vita politica e sindacale della Categoria.
La seconda regola riguarda i conflitti di interesse. I Candidati si impegnano a dichiararli e rimuoverli con chiarezza e tempestività affinché il loro operato in qualità di Consiglieri sia sempre finalizzato al perseguimento
dell’interesse degli Iscritti.
Una ulteriore regola fondamentale riguarda la rotazione negli incarichi in relazione alla quale i Candidati sono comunque tenuti al rispetto del D.Lgs. n. 139/2005 che prevede l’impossibilità di ricoprire la carica di Presidente o Consigliere dell’Ordine per più di due mandati consecutivi.