Questa volta è davvero troppo!
Le elezioni per il rinnovo dei Consigli degli Ordini territoriali per il quadriennio 2021-2024 furono indette il 16 settembre 2020 per il 5 e 6 novembre 2020 ma non si sono tenute – a seguito di un intervento del Legislatore (art. 31 del Decreto Legge 28 ottobre 2020, n. 137) – perché il regolamento elettorale non prevedeva modalità di voto che tenessero conto della pandemia in corso (che, alla data di approvazione del regolamento elettorale, mieteva vittime già da mesi) e quindi, in mancanza di vaccini, sussistevano rischi per la salute dei votanti.
Il 30 ottobre 2020 le medesime elezioni furono allora differite al 2 e 3 febbraio 2021 ma, anche questa volta, non si sono tenute – a seguito di un’ordinanza del Consiglio di Stato conseguente all’impugnativa di un’iscritta di Pescara – perché il regolamento elettorale violava i principi costituzionali a tutela delle pari opportunità di genere (sanciti più di dieci anni prima dalla Corte Costituzionale).
È stato dunque approvato un nuovo regolamento elettorale ed il 3 giugno 2021 le elezioni sono state indette un’altra volta, la terza in un anno, per l’11 ed il 12 ottobre 2021 ma, anche questa volta, non si terranno perché, nel dubbio se il Consiglio Nazionale fosse legittimato ad indire le elezioni oppure fosse decaduto e quindi impossibilitato a provvedere in tal senso, i Giudici amministrativi – chiamati a pronunciarsi sul punto da un iscritto di Chieti – hanno sospeso le elezioni. Così ha infatti deciso il TAR del Lazio con decreto del 25 settembre 2021, di fatto confermato dal Consiglio di Stato con decreto del 27 settembre 2021 (che ha statuito l’inammissibilità dell’appello proposto dal Consiglio Nazionale).
Vero è che trattasi di una “misura cautelare provvisoria” disposta dal Presidente della competente sezione del TAR “prima della trattazione della domanda cautelare da parte del collegio”, avendo egli ritenuto la situazione di gravità ed urgenza “tale da non consentire neppure la dilazione fino alla data della camera di consiglio”. Ma la data della camera di consiglio è stata fissata per il 12 ottobre 2021, pertanto qualsiasi decisione prenderà il collegio giudicante, in tale data riguardo alla sospensione o successivamente riguardo al merito, questa vanificherà comunque le elezioni indette per l’11 ed il 12 ottobre 2021 (a tacer del fatto che in svariati Ordini territoriali le urne erano già aperte dal 24 settembre 2021 per il voto cosiddetto “per corrispondenza”).
A noi non interessa – per ora – entrare nel merito dei motivi per cui dapprima non sono state previste modalità di voto che tenessero conto della pandemia in corso, poi non sono stati previsti strumenti a tutela delle pari opportunità di genere e, da ultimo, non sono stati adottati provvedimenti idonei ad annullare il rischio di contestazioni in merito alla eventuale decadenza del Consiglio Nazionale. Tutto ciò non ci interessa perché non ci interessa fare polemiche o cercare colpevoli.
A noi, invece, interessa evidenziare che:
- per tre volte in un anno gli Iscritti di tutta l’Italia si sono mobilitati per adempiere al fondamentale diritto/dovere di scegliere i propri rappresentanti, ma – al dunque – per tre volte non è stato consentito loro di votare;
- conseguentemente il mandato originariamente conferito agli organi di governo della Categoria – sia a livello nazionale che a livello locale – è inutilmente scaduto da nove mesi;
- ciò costituisce una grave violazione dei principi democratici;
- ciò blocca l’attività degli organi di governo della Categoria in un periodo di grande crisi economica e sociale;
- ciò lede enormemente l’immagine della Categoria.
Si impone quindi un immediato intervento del Consiglio Nazionale e/o del suo Presidente e/o del Ministero della Giustizia affinché siano adottati con immediatezza tutti i provvedimenti necessari a garantire che si torni alle urne in tempi brevissimi e certi, che prescindano dalla conclusione delle vicende giudiziarie in corso. Non è infatti neanche immaginabile di dover attendere il passaggio in giudicato di una sentenza di merito per comprendere chi potesse indire le elezioni e quindi per tornare a votare.
Roma, 28 settembre 2021
Giovanni B. Calì
candidato presidente della Lista n. 1 – IMPEGNO PER LA PROFESSIONE